Renato Calaj. Baustelle / Meraviglioso cantiere
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GIU
  • QUANDO:
    2, 3, 4, 6, 7, 8, 9 giugno.
    Continua fino al 17/06/2023
    Orari visita: Dal martedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 19:00. Sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00. Lunedì chiuso
  • DOVE:
    Mo.Ca
    Via Moretto 78 - Brescia
  • BIGLIETTI:
    Ingresso libero e gratuito

Evento di "Meccaniche della Meraviglia Ventennale".

La mostra Baustelle / Meraviglioso cantiere, a cura di Gabriele Salvaterra, porta un diffuso intervento site specific di Renato Calaj all’interno dei diversi e affascinanti ambienti del MO.CA di Brescia, per l’edizione 2023 di Meccaniche della Meraviglia.

Il lavoro di Calaj trae spunto dalle suggestioni offerte da contesti grigi, marginali e di servizio, spazi dai quali solitamente non ci si aspetta nulla di speciale come periferie, snodi di collegamento stradale, incroci, abitazioni di fortuna, strutture temporanee, costruzioni in cemento e muri scalcinati. La personale riflessione dell’autore sui concetti di nonluogo e fatiscenza mira a rendere tali siti interstiziali l’argomento stesso della propria pratica, mettendo al centro ciò che usualmente si tende a tenere celato o a osservare con disattenzione.

Tra cantiere e rovina, l’originale street art minimale e primitiva di Calaj riconverte il luogo di esposizione alternando alla propria produzione grafico/pittorica interventi installativi appositamente pensati per le sale dello storico palazzo. Questi accompagnano il visitatore tra “lavori in corso” che non si comprende bene a che obiettivo mirino. Si sta operando al restauro delle raffinate decorazioni del palazzo o siamo solo gli spettatori del definitivo smantellamento di questi reperti del passato? O, ancora, si tratta di un’azione di vandalismo perpetrata da giovani irrispettosi tanto della storia che ci è stata depositata quanto dei tentativi che mettiamo in atto per preservarla? Ciò che in fondo viene celebrato è esattamente l’idea di cantiere come strumento trasformativo che, senza nascondere il suo dietro le quinte, si pone come complessa piattaforma attraverso cui cercare di progettare il futuro.

Renato Calaj (Fier, Albania, 1992) vive e lavora tra Milano e Düsseldorf. La sua ricerca nasce dalla bomboletta spray e dai diversi spazi su cui può trovare espressione: il muro, la tela e il site specific. Concettuale e minimale, le tecniche tipiche del graffitismo sono volutamente azzerate. Spazio, confine, limite e tempo sono le parole chiave della sua arte. Frequenta il liceo artistico Decio Celeri di Lovere (BG) e si diploma a pieni voti nel 2013. Nel 2014 inizia un’esperienza all’estero a Berlino e Tirana. Si interessa, fin dall’inizio della sua attività, alla pratica della pittura. Avvia un’importante attività di studio con artisti italiani e stranieri su tanti punti di vista dell’arte contemporanea e sui materiali stessi. Combina la street art in uno spazio ridimensionato, ma nello stesso tempo senza confini.

Il lavoro di Calaj indaga il concetto di tempo e la sua relazione con la trasformazione e la distruzione. Attraverso l’utilizzo dell’impalcatura come medium, Calaj crea installazioni di grandi dimensioni che interagiscono con l’ambiente e coinvolgono il fruitore in modo significativo. Nelle sue opere, la rappresentazione della texture ruvida e irregolare di pareti e strade potrebbe essere interpretata come una metafora della fugacità dell’esistenza e del modo in cui il tempo lascia il suo segno su tutto ciò che tocca. In questo senso, il lavoro di Calaj potrebbe essere letto come una riflessione sulla transitorietà della vita e sulla natura effimera dell’esperienza umana. Insieme, questi elementi creano un’opera d’arte che invita a una riflessione profonda su temi filosofici come il tempo, la trasformazione e l’impermanenza.
 

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