Maieutica delle cose - Passeggiate filosofiche | Barco e Villachiara
23
LUG
  • QUANDO:
    23 luglio
    ore 16:00
  • DOVE:
    Partenza da Barco
    Orzinuovi
  • BIGLIETTI:
    Passeggiata solo su prenotazione con un contributo di 5€ cad.

Tra gli appuntamenti del Festival Filosofi lungo l’Oglio, in corso dal 5 giugno al 25 luglio nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, spicca il progetto Maieutica delle cose. Passeggiate filosofiche attraverso il quale si intende promuovere il sentimento di riappropriazione della propria sensorialità.  Un viaggio all’insegna di una condizione di ascolto e di religioso silenzio alla scoperta del fiume Oglio tramite percorsi che si avvarranno del contributo di esperti del territorio – storici e guide del posto.

Partendo da una piccola frazione di Orzinuovi, Barco, si vivrà un’esperienza emozionale attraverso i sentieri che conducono in riva all’Oglio, nella sua parte terminale. Quasi a fine corsa, se si considera che questo fiume si estende a partire da Ponte di Legno alla bassa bresciana, per circa 270 km. Durante il percorso si presterà attenzione al mondo contadino, ai suoi profumi, i suoi colori ma anche la fatica della coltura. Nella parte finale del “viaggio” verremo accompagnati dalle parole del paesologo Franco Arminio sino alla cascina Le Vittorie, che ospita la sede della fondazione e che è stata teatro di numerose scene del docu-film: Il mondo degli ultimi (regia di Gian Botturini), che sarà proiettato alle h. 21 eccezionalmente in loco sotto il cielo stellato.

Il percorso

Ritrovo alle h.16 presso Barco passeggiata verso il cuore del Festival Filosofi lungo l’Oglio: la sua sede, dove il paesologo Franco Arminio terrà una riflessione sulla storia di quella terra, così dura ed allo stesso tempo feconda.
Alle h. 21 presso la sede verrà proiettato - in via del tutto eccezionale - il film Il mondo degli ultimi (1980) diretto da Gian Butturini. Prima del suo inizio, sarà presentato e approfondito dall’architetto Attilio Bulla e dal regista Claudio Uberti.

Il necessario:

Plaid/salviettone/ coperte sul quale sostare durante lo spettacolo
scarpe comode e abiti leggeri
taccuino e penna
borraccia e antizanzare

Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia. Si autodefinisce “'paesologo” e così racconta, attraverso poesie di rara bellezza, i piccoli paesi d'Italia. Animatore di battaglie civili, collabora con diverse testate locali e nazionali. Ha ideato e portato avanti la Casa della Paesologia a Trevico e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.

Negli ultimi anni ha pubblicato molti libri, con notevole successo di critica e crescente apprezzamento dei lettori. Tra gli altri: Vento forte tra Lacedonia e Candela, Laterza 2008 con il quale vince il «Premio Stephen Dedalus» per la sezione Altre scritture; Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta, Laterza 2009; Cartoline dai morti, Nottetempo 2010; Terracarne, Mondadori 2011; Geografia commossa dell'Italia interna, Mondadori Bruno 2013; Lettera a chi non c'era, Bompiani 2021. Arminio è, inoltre, autore di raccolte di versi, tra le quali si citano qui: Le vacche erano vacche e gli uomini farfalle, Hoepli 2011; Stato in luogo, Transeuropa 2012; Cedi la strada agli alberi. Poesie d'amore e di terra, Chiarelettere 2017 con il quale vince il «Premio Brancati 2018»; Resteranno i canti, Bompiani 2018; L'infinito senza farci caso, Bompiani2019; La cura dello sguardo, Bompiani 2020; Studi sull'amore, Einaudi 2022, e la sua ultima fatica: Sacro minore, Einaudi 2023.

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