Gli ultimi anni di Eleonora Duse (Valeria Bruni Tedeschi), icona assoluta del teatro italiano e figura indomita che ha lasciato un segno indelebile nella cultura europea. La sua storia è rievocata dalla voce della figlia, che restituisce l'immagine di una madre segnata dalla malattia ma ancora inquieta, moderna e libera, lontana dalle convenzioni e dalle ipocrisie del suo tempo. In un'Italia sconvolta dalla Grande Guerra e minacciata dall'avanzata del fascismo, Eleonora sente il bisogno urgente di tornare in scena. Non un gesto di nostalgia, ma un atto di resistenza: riaffermare se stessa, la propria voce e i propri ideali in un mondo che sembra voler cancellare libertà, arte e identità.
Spinta anche da difficoltà economiche, sceglie il teatro come ultimo rifugio e campo di battaglia. Ogni parola pronunciata, ogni gesto, diventa un'azione politica ed esistenziale. Ma questa scelta ha un prezzo: gli affetti si allontanano, la salute si consuma, e il disincanto prende spazio.
Eppure, fino alla fine, Eleonora resta fedele alla propria natura: non arretra di fronte al dolore né al declino, e percorre l'ultimo tratto della sua vita con la stessa intensità che ha sempre portato sulla scena. Per lei, l'arte non è solo passione: è integrità, è vita stessa.