Il film di Sandro Torella, segue la parabola di Manuel Falco (interpretato dallo stesso Torella), attore emergente dal talento ironico e irriverente. La sua carriera sembra spiccare il volo, finché una battuta inopportuna, rivolta alla persona sbagliata, non gli si ritorce contro come un boomerang. Travolto dalle accuse e isolato dall'ambiente dello spettacolo, Manuel si ritrova improvvisamente senza lavoro né prospettive.
Per necessità accetta un impiego come badante di Vittorio (Massimo Mirani), un ex professore di teatro affetto da Alzheimer. Quello che nasce come un lavoro di ripiego si trasforma presto in un legame inatteso: tra smarrimenti e fragilità, Manuel e Vittorio scoprono di condividere ancora un linguaggio comune, quello del palcoscenico.
Grazie anche all'incontro con Elisa De Blasi (Jennifer Mischiati), giovane dottoressa che segue i degenti della clinica, Manuel matura un'idea tanto folle quanto visionaria: mettere in scena uno spettacolo con i pazienti. Attraverso il paradosso dell'attore, capace di ripetere ogni giorno lo stesso copione come fosse nuovo, e quello della malattia, che cancella il presente ma lascia riaffiorare memorie lontane, nasce un progetto fragile eppure potente.
Tra momenti comici e struggenti, entusiasmi e difficoltà, la clinica si trasforma in un teatro dove i pazienti tornano protagonisti della propria vita. Lo spettacolo sorprende tutti, restituendo dignità a chi sembrava dimenticato e regalando a Manuel una nuova consapevolezza: il riscatto, a volte, nasce proprio dall'errore più grande.