Roberto Rossellini è un uomo in fuga. Deluso dal cinema e segnato dal fallimento della sua storia con Ingrid Bergman, annuncia: "Non voglio più fare film. Il cinema, così com'è, non mi interessa." È una crisi creativa e personale profonda. Poi arriva un invito inatteso da Jawaharlal Nehru: andare in India e documentarne i progressi. Rossellini accetta, senza certezze, ma con il bisogno vitale di ripartire. Quel viaggio diventa l'inizio di una nuova vita e di una rinascita artistica che lo accompagnerà fino al 1977, anno della sua morte. Il documentario racconta questi ultimi vent'anni come un romanzo appassionante: dal legame turbolento con Ingrid Bergman ai rapporti con Anna Magnani, fino al finale quasi simbolico, quando da Presidente della Giuria a Cannes assegna la Palma d'Oro a Padre padrone dei fratelli Taviani, appena una settimana prima di scomparire. Il film illumina i capitoli più celebri della sua carriera, ma anche quelli meno conosciuti, rivelando un Rossellini intimo e combattivo, sempre alla ricerca di un cinema diverso, necessario, capace di guardare il mondo con occhi nuovi.