Il film ci porta nella Parigi del 1963 per raccontare la battaglia ostinata e luminosa di Esther, una madre ebrea sefardita dal carattere indomito. Alla nascita del suo sesto figlio, Roland - segnato da una grave deformazione al piede che gli impedisce di stare in piedi - i medici decretano un futuro limitato. Lui non camminerà mai come gli altri, dicono.
Esther rifiuta quella sentenza. Contro tutto e tutti, promette a Roland che vivrà una vita piena, libera, felice. Da quel momento, la sua esistenza diventa una missione: anno dopo anno affronta sacrifici, critiche e ostacoli, convinta che la volontà e l'amore possano ribaltare il destino.
La sua determinazione non solo accompagna Roland nella lenta e faticosa conquista dell'autonomia fisica, ma alimenta anche i suoi sogni. La musica diventa il suo rifugio, e la voce di Sylvie Vartan un faro di speranza che lo guida e lo ispira.
Un film che celebra la forza radicale dell'amore materno e la capacità, a volte rivoluzionaria, di credere in ciò che sembra impossibile.