La strana storia dei tappeti anatolici nelle Chiese Protestanti e nei Musei della Romania.
La terza mostra di MITA è dedicata ai tappeti transilvani e alla particolare storia che caratterizza questi preziosi manufatti che, nel viaggio dall’Anatolia al centro dell’Europa, si fermano in Transilvania.
Curata da Giovanni Valagussa, la mostra propone una scelta dei più significativi tra i numerosi tappeti transilvani della Collezione di MITA; si tratta di oggetti dalla storia curiosa a partire dal nome poiché l'indicazione geografica che li identifica riguarda in realtà l'area di commercio e non quella di realizzazione. Ma soprattutto, e da ciò dipende il loro nome, vengono usati fin da epoca antica nelle Chiese del territorio dell’attuale Romania come ornamento, sospesi alle pareti.
I tappeti cosiddetti transilvani raggruppano in una sorta di nome convenzionale una vasta produzione di tappeti anatolici, provenienti in realtà probabilmente da diversi siti, e connotati però da una costante omogeneità di realizzazione materiale, essendo costantemente in lana, come anche da analoghe soluzioni di tipologia decorativa e per certi versi anche da una coerenza di estremi cronologici, collocandosi tra la fine del XVI e la prima metà del XVIII secolo.
Caratteristica, anche se non esclusiva, della tipologia dei transilvani è anche la scelta della forma a preghiera, dettata sicuramente da esigenze religiose ma anche dalla fortuna decorativa che questi oggetti raggiungono subito nell’esportazione verso l’Europa. Li troviamo infatti spesso presenti nelle antiche collezioni occidentali e dunque rappresentati nei dipinti.
Ma soprattutto, e da ciò dipende il loro nome, vengono usati fin da epoca antica nelle chiese, soprattutto quelle che si riferiscono alla confessione cristiana protestante, del territorio dell’attuale Romania come ornamento, sospesi alle pareti. Qui sono talvolta accostati anche a tappeti sempre provenienti dall’Anatolia ma appartenenti ad altre tipologie, come gli Ushak detti ‘Lotto’, oppure a ‘a uccelli’ o ‘a stelle’: questi tappeti, pur avendo seguito la stessa vicenda dei transilvani a partire dalla loro realizzazione anatolica fino alla rotta balcanica verso l’Europa, non fanno parte però della definizione dei transilvani in senso stretto.
Orari di visita della mostra:
Giovedì : dalle ore 16.00 alle ore 20.00
Sabato e domenica: dalle ore 14.30 alle ore 19.30