Ore 15.45
Nell’ambito del progetto “Centro per la famiglia FAMILY POLO”, in
occasione della giornata della lingua madre, Cicogneteatro propone “Il filo delle parole”.
In quattro spazi diversi, quattro artisti Abderrahim El Hadiri, Abibatou Gaye, Marcelo Sola e Valbona Xibri, con il coordinamento artistico di Claudio Simeone, presenteranno ballate, fiabe, miti e canzoni dei loro paesi d’origine alternando la lingua italiana a parole e sonorità della loro lingua madre.
ll pubblico, suddiviso in quattro piccoli gruppi, parteciperà allo spettacolo spostandosi a rotazione nelle varie stanze dove ogni storia verrà rappresentata più volte.
In lingua wolof
IL NINKI NANKA.
Una leggenda. In Mali, in Senegal e in altri paesi dell’Africa occidentale si dice che un mostro leggendario vive nelle paludi, appare, si dilegua e scompare con estrema rapidità. È un essere gigantesco e spaventoso, con un corpo massiccio e scuro, una testa piena di scaglie come un drago e una grande bocca che sputa tremende lingue di fuoco. Può ipnotizzare un umano e ucciderlo a distanza, e rapire i bambini disobbedienti. Pare che solo il gobbo sconfisse il Ninki Nanka e, portandone la coda al re, ottenne in cambio la mano della principessa.
In lingua portoghese
L’ARCA.
Il disco. Una volta la musica si sentiva su dischi a 45 e a 33 giri. Si chiamavano ‘album’ e si suonavano sul ‘giradischi’ o sulla ‘fonovaligia’. L’Arca è uno di questi album, contiene le canzoni scritte negli anni 70 da Vinicius del Moraes per raccontare del diluvio, e soprattutto degli animali che prendono posto sulla grande imbarcazione. La storia narra che queste canzoni nacquero proprio durante l’interminabile navigazione, quando due topolini, Vin e Tom (i musicisti Vinicius De
Moraes e Tom Jobim), per vincere la noia, organizzarono un grande festival canoro.
In lingua araba
IL SUONO E LE PAROLE.
Racconti e racconti. "Dum" e "Tak" sono le parole che indicano Il suono della darbuka. "Dum" è il tono basso e profondo creato colpendo il centro della pelle. “Tak” è il suono leggero del colpo sul bordo dello strumento. Sono solo due suoni, ma accavallati e intrecciati creano ritmi infiniti. Così come nella lingua araba dove, con solo 28 lettere dai toni bassi, forti o tenui, si possono creare sconfinate vibrazioni, poesie e atmosfere. E basta sedersi su un cuscino e ascoltare per essere trasportati in un mondo di magia e meraviglia.
In lingua albanese
DORUNTINA E KOSTANDINO.
Una ballata. Nel cuore delle terre albanesi, dove le parole sono
legate al destino, nasce una promessa che sfida il tempo e la morte. Un figlio, il più giovane, giura alla madre di riportarle la sorella, viva o morta. Una ‘balada’ di coraggio e devozione, dove l’onore della promessa si intreccia al filo sottile della vita. L’azione si sviluppa a due metri dagli spettatori, attraverso un teatrino rotante su cui i personaggi danzano in un gioco di movimento in 3D rendendo viva la magia di questa antica leggenda
Spettatori e spettatrici, riuniti in quattro gruppi, si avvicenderanno a rotazione nelle stanze in cui le storie verranno rappresentate quattro volte. La durata dello spettacolo è di circa 60 minuti.