Jeans. Blu quasi trasparente
04
NOV
  • QUANDO:
    4, 5, 6, 7, 8, 9, 12 novembre.
    Continua fino al 16/11/2025
    Consultare il programma
  • DOVE:
    Mo.Ca - Centro per le Nuove Culture - Sale espositive primo piano
    Via Moretto 78 - Brescia
  • BIGLIETTI:
    Ingresso libero e gratuito

Mostra a cura di Silvia Casagrande

Orari di apertura della mostra: da mercoledì a domenica dalle ore 15.00 alle ore 19.00

Si parte martedì 9 settembre con la proiezione di Tetsuo: The Iron Man di Shin'ya Tsukamoto, cult cyberpunk del 1989 nella versione restaurata in 4K, per proseguire mercoledì 10 settembre con DamsInCorto, serata dedicata ai cortometraggi di laurea realizzati da studentesse e studenti del Dams bresciano.

“Il fascino e il pericolo del Jeans oggi stanno nella sua universalità, nell'essere un pezzo molto evidente di cultura planetaria che ci portiamo appiccicati al corpo: un significante universale perché ha attraversato tutti i significati.”

Ugo Volli

Nella complessa interazione tra moda, arte e società, pochi capi d'abbigliamento raccontano una storia tanto sfaccettata dell'umanità quanto il Jeans. La grande fascinazione suscitata dall'abito della “civiltà planetaria” è la sua imprendibilità. Il suo essere una sorta di pura energia cinetica che si dispiega autonomamente dalla dinamica del tempo. Di tempo in tempo, di luogo in luogo il Jeans è stato un segno forte, capace di rappresentare di volta in volta immaginari diversi, per poi, qualche anno o qualche chilometro più in là, mutarli.

Partendo da queste riflessioni, si sviluppa la mostra Jeans. Blu quasi trasparente, un progetto di grande caratura critica e semiotica di Silvia Casagrande, tra le più ardite teoriche della moda e del costume in Italia, curatrice di nostre internazionali in sedi prestigiose.

Per il MO.CA, Casagrande ha disegnato una esposizione inclusiva, sostenibile e aperta alla contaminazione delle culture che intesse opere di artisti mid-career di fama internazionale, collettivi di artisti emergenti, archivi e collezioni di moda e della fotografia: un vero e proprio viaggio inedito nelle trame e nella storia del Jeans, l'abito della “civiltà planetaria”.

Durante il percorso in mostra, scandito da parole chiave, opere d'arte contemporanea la cui anima e pelle sono di Jeans dialogano con capi storici provenienti dalla preziosa collezione privata di 

Elleti Group Srl, unica nel suo genere, e con materiale dell'Archivio FSE, il Fondo Cotonificio Legler.

Il percorso in mostra parte dalle ORIGINI: il Jeans come simbolo dei workers, qui rappresentato da un paio di Jeans “Boss of the Road” di un cercatore d'oro del Wild West di fine Ottocento, dialoga con Adamo ed Eva, due opere di Afran, artista camerunense basato in Italia. Sono entrambi vestiti di Jeans, dopo aver compiuto il primo affronto, l'assaggio della mela, nella storia dell'umanità.

Nella seconda sala ha inizio la prima metamorfosi del Jeans: da abbigliamento emblema dell'onestà del duro lavoro a divisa della RIBELLIONE, incarnazione del sé oltre gli “schemi di vita”.

Qui un “Prisoners of War” della Seconda Guerra Mondiale fattosi reale nei suoi “Blue Bell PW” Jeans combatte le sue battaglie affiancato da un'inquieta Blue Panther, omaggio di Afran a Martin Luther King. Alle spalle c’è lo scenario del Gold Rush, la febbre dell'oro senza tempo, nemico condiviso.

 

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