Ore 16.30
In scena lo Una mano sul cuore dal romanzo di Laura Montini
Note al testo: Scoprire all'improvviso, mentre sei nel fiore della giovinezza, che tua sorella, fino a quel momento inseparabile compagna di vita, è affetta da una grave malattia alla quale dovrà arrendersi pur combattendo con tutte le sue forze.
Questo è quanto è successo a Laura. Con questo scritto, senza abbandonarsi alla retorica più scontata, tratteggiandone la personalità e ripercorrendo alcuni dei momenti più significativi vissuti assieme, Laura ha raccontato chi era Chiara e quanto sia stato forte il loro legame. Una testimonianza per mantenere vivo il ricordo; una testimonianza che ricorda a tutti come la presenza di certe persone, nella propria vita, prosegua anche quando queste non sono più tra noi.
Una testimonianza che ci invita a pensare al rapporto speciale ed unico che si crea fra sorelle/fratelli. Un rapporto fatto di momenti vissuti insieme che assumono un'importanza unica e vitale quando il legame viene interrotto dai casi della vita e rimane solo il ricordo. Un invito alla riflessione e alla cura di questo legame così naturale e così bello da vivere. Per sempre. Note di regia Perché a teatro? Perché il teatro è una strana alchimia. Il teatro è un luogo dove il tempo si piega, dove passato, presente e futuro possono esistere … insieme. Su questo palcoscenico, possiamo riportare in vita chi non c'è più. Possiamo farle raccontare le storie vissute … farle cantare la canzone preferita mentre balla … il suo ballo ... farle "disegnare" il futuro ... Il teatro è un palcoscenico della memoria. Ogni parola pronunciata, ogni gesto compiuto, è un frammento di un mosaico che ricompone il suo volto. La sua voce risuona tra queste mura, come un'eco che sfida il silenzio ... i suoi passi echeggiano sulle tavole di legno del palcoscenico, come un fantasma che danza nella notte.
E la sedia vuota … non è vuota ... è piena della sua presenza, del suo spirito, della sua essenza. Il teatro è un rito magico, un incantesimo che ci permette di dialogare con chi non c'è più. Di abbracciare la sua anima, di sentire il calore del suo respiro. Perché, il teatro, è un luogo di resurrezione. Qui, ogni sera, possiamo farla rivivere. Perché il teatro, in fondo, è un ponte tra due mondi. Un ponte che ci permette di camminare insieme, mano nella mano, attraverso il tempo, oltre i confini della vita. (Andrea Frati)
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