Ore 21.00
Regia Maria Maglietta Con Roberto Anglisani
Milo fa parte di quella schiera di persone che vengono chiamate sognatori ad occhi aperti. Non può fare a meno delle sue fantasie, esse vengono da sole, lo prendono e se lo portano via. E proprio in questi viaggi del pensiero a Milo succedono cose incredibili, è come se di colpo le cose di tutti i giorni si trasformassero e un'altra realtà prendesse vita, densa di rumori, odori, di fisicità ed esperienze concrete. E quando Milo torna nella realtà di tutti è come se il tempo fosse scorso a una velocità diversa. Milo si ritrova seduto al banco di scuola con la penna sospesa a mezz'aria e il foglio del suo compito in classe ancora bianco, la campana sta per suonare e i suoi compagni si preparano ad uscire. Quella di Milo è una storia che fa riflettere sulla diversità; non intesa come mancanza rispetto a qualcosa che è la norma, ma come una coesistenza di differenze che non possono che portare arricchimento.
Milo è curioso della vita, e in questo sognare ad occhi aperti entra in altre vite, si trasforma, diventa piccolo, grande, coraggioso, diventa gatto, fa l'esperienza dell'altro da sé, per poi tornare nel suo corpo, più ricco e spesso con una accresciuta capacità di affrontare le difficoltà quotidiane. Come nel libro di McEwan la narrazione si svolge frenetica, esilarante, rocambolesca; un continuo succedersi di avventure e trasformazioni che acquistano la consistenza e la corporeità di esperienze vere.