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Fino a dopo la seconda guerra mondiale, nella storia della letteratura italiana non c'era grande spazio per Giacomo Leopardi. La storiografia era influenzata dal giudizio complesso e articolato di Benedetto Croce che distingueva tra ciò che considerava vera poesia e non poesia nell'opera leopardiana. Croce riconosceva come vera poesia solo i momenti in cui Leopardi esprimeva sogni, speranze, amore e gioia, principalmente negli "Idilli"; il resto dell'opera, secondo Croce, era piuttosto uno sfogo amaro riconducibile alla manifestazione della sofferenza personale del poeta.
Solo nel 1947 il saggio "Leopardi poeta progressivo" di Cesare Luporini ha ribaltato la lettura idealistica e spirituale di Leopardi, proposta dal fascismo, mettendo in risalto la sua filosofia materialista. Da allora, la visione "progressiva" di Leopardi si contrappone alla retorica del "progresso magnifico" che caratterizza la modernità.
Egli critica l'idea che il progresso tecnologico e scientifico coincida necessariamente con un miglioramento della condizione umana. Sempre nel 1947 Walter Binni pubblica "La nuova poetica leopardiana" e le sue ricerche, sviluppate lungo quarant'anni, hanno messo in risalto la passione democratica di Leopardi, la sua aspirazione civile e il suo spirito di contestazione, contrapponendoli a letture più superficiali del suo pessimismo. Gli studi successivi di molti autori hanno corroborato l'impostazione di Binni: non è possibile separare poesia da filosofia in Leopardi, bisogna riconoscere la felicissima fusione di letteratura e profondo pensiero analitico nel nostro autore.
Curriculo Laureato in "Storia della Filosofia moderna e contemporanea" con una tesi su Ludwig Feuerbach, ho insegnato nella mia attività lavorativa prevalentemente Letteratura e Storia, ma anche Filosofia e Storia in vari istituti di Brescia e provincia. Sono stato Consigliere comunale e assessore a Sarezzo e Consigliere della Comunità montana della Valle Trompia nonché membro del Direttivo nazionale dell'Uncem. Sono stato formatore di metodologie didattiche e di metodologie e software informatici, anche utilizzati in didattica, di colleghi insegnanti in diversi istituti della provincia.
Da pensionato collaboro con la "Terza Università della Libera Età" dell'Auser, presso la Casa delle Associazioni di Brescia, tenendo incontri di Filosofia e, quest'anno, anche di Storia.