Ore 21.00
In scena lo spettacolo di di Leila Aboulela, regia Ettore Oldi, Claudio Simeone con Abderrahim El Hadiri, Chiara Cervati, Ettore Oldi. Voce fuori scena Antonio Panice, traduzioni Ettore Oldi, Tiziana Gardoni.
Realizzazione degli elementi scenografici in legno OpenDot s.r.l. Milano
È un susseguirsi di shock culturali. È uno shock l’incontro di Shadia, la giovane protagonista venuta dal Sudan per conseguire un master in statistica presso la prestigiosa università di Aberdeen, in Scozia; l’ambiente non è quello immaginato e provoca in lei un senso di forte inadeguatezza sia dal punto di vista cognitivo che relazionale. È uno shock l’incontro con un mondo che viaggia su traiettorie completamente diverse dalle sue, fidanzata a Khartoum con un giovane che sta preparando per loro la casa di famiglia dove andranno a vivere dopo il matrimonio, con tutta la famiglia di lui. È uno shock scoprire che uno studente nigeriano si è suicidato l’anno prima, forse perché incapace di stare al passo con le richieste degli studi. Ed è uno shock l’incontro con Bryan, il compagno di corso cui Shadia chiede aiuto per orientarsi nei meandri delle leggi statistiche, e che per lei diventa in breve una figura importante, la possibilità di una vita e di relazioni diverse da quelle intraprese nel suo paese d’origine.
Ma è la visita a un museo dedicato all’imperialismo britannico in Africa (da qui il titolo dell’opera) l’ultimo e più grande shock culturale. Lo sguardo coloniale e stereotipato con cui i documenti raccolti e i reperti esposti nelle teche raccontano quel momento storico così atroce, segnano in lei il definitivo punto di svolta.
Non può rimanere lì, così come non può continuare la sua relazione con Bryan. E se ne va.
Cosa succederà poi? Non si sa. Leila Aboulela non offre una soluzione. Allo spettatore il compito di percorrere, se vuole, il “ripido sentiero” verso la decolonizzazione.
Biglietti: presso Teatro Mina Mezzadri Santa Chiara: un’ora prima dell’inizio
In prevendita: clicca qui