Ore 17.30

Uno spettacolo di parole, immagini e musica tratto dall'omonimo libro
di Virtus Zallot, Il Mulino, 2024.

Introduzione:
Virtus Zallot

Voce Narrante:
Daniele Squassina

Chitarra:
Alessandro Bono

Idea e liuto:
Maurizio Lovisetti

Un affresco inconsueto. Il linguaggio silenzioso di un gesto dell’anima. Abbracci di madri, amanti, bambini, amici, peccatori e santi; a persone, animali, cose, figure dipinte o evocate in sogno; intimi e sociali, umani e divini, metaforici e reali. Gesti che accolgono, congedano, proteggono, consolano, aggrediscono, sostengono il corpo e l’anima.

Lo spettacolo, tratto dall’omonimo volume di Virtus Zallot, osserva gli abbracci nell’arte e nella letteratura del Medioevo, dove sono eloquenti ed eclatanti poiché in tale epoca, e ancor più nel suo immaginario, il linguaggio corporeo integrava fortemente, e spesso sostituiva, le parole. Pur messi in scena entro contesti apparentemente lontani, gli abbracci medievali sono infatti una sorta di specchio entro cui osservarci, scoprendo che ci appartengono e parlano di noi.