Presentazione del nuovo romanzo di Giuseppe Lupo
23
LUG
  • QUANDO:
    23 luglio
    ore 20:45
  • DOVE:
    Giardino della Biblioteca comunale
    Via Trieste, 56 - Montichiari
  • BIGLIETTI:
    Ingresso libero e gratuito

Ore 20.45

Sesto incontro della rassegna Libramente organizzata dall'Assessorato alla Cultura in collaborazione con Biblioteca comunale e Libreria Mirtillo e a cura di Federica Belleri e Federico Migliorati. Ospite lo scrittore e saggista Giuseppe Lupo, collaboratore tra gli altri del Sole-24 ore e docente nell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che presenterà il recente romanzo licenziato per l'editore Marsilio "Storia d'amore e di macchine da scrivere". Lupo dialogherà con Federico Migliorati; accompagnamento musicale affidato a Michele Piacenza, Presidente della Scuola d'archi Pellegrino da Montechiaro.

Trama del libro:

Salante Fossi, inviato del Modern Times, si trova a Skagen durante il solstizio d'estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent'anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo. Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty. Qwerty è la rivoluzione. Non c'è intelligenza artificiale che sia all'altezza di Qwerty. Non c'è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia.

Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi. Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall'immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty. Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d'amore, anzi due.

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