Ore 21.00
Difficile parlare di educazione. Difficile definire cosa intendiamo per educazione. Da una parte la scuola e dall'altra la famiglia. Per tutti continue sfide da superare, mondi diversi che si mettono in comunicazione al momento dell'ora di ricevimento: l'occasione in cui periodicamente si incontrano i due mondi ed entrano in collisione le voci. Leonardo Bassi, un giovane supplente di italiano. Un'armata di genitori, colleghi e ragazzi pronti a intaccare ogni sua certezza. Una stampante che diventa comunista. Due bidelli che la devono riparare. Una classe, invisibile ma presentissima, che prova a respirare tra tutte le parole degli adulti, una classe di terza generazione che da questi adulti viene osservata, giudicata, amata e temuta.
In un susseguirsi di dialoghi esilaranti, accadimenti surreali, momenti di sconfitta e bruscoli di speranza, "A casa la sapevo" prova a parlare di educazione. Di quelli che non sono preparati abbastanza e di quelli che non sono più capaci di improvvisare. Da una parte la scuola e dall'altra la famiglia, universi in collisione all'ora di ricevimento. Il viaggio di Leonardo Bassi è solo all'inizio, ma più il tempo passa più una domanda lo assilla: ne varrà veramente la pena?
A concludere la serata, una riflessione del prof. Davide Profumo del Liceo Giovan Battista Vico di Ragusa.
Produzione: Industria Scenica e Chronos3; Dramaturg: Giulia Lombezzi; Scritto da: Vittorio Borsari, Tomas Leardini, Giulia Lombezzi, Marcello Mocchi, Camilla Zanini; Regia: Vittorio Borsari; Con: Tomas Leardini e Marcello Mocchi.